Domenica 26 Novembre Morazzone invasa dai Fanti piumati

In una luminosa giornata autunnale s’è svolto oggi, domenica 26 Novembre, a Morazzone il raduno provinciale varesino dell’Anb (Associazione nazionale bersaglieri).

Nell’occasione è stato celebrato il 10° Anniversario dell’atto eroico del maggiore Giuseppe La Rosa, al quale è stata intitolata la locale Sezione dell’Associazione.

Giuseppe La Rosa (Barcellona Pozzo di Gotto 16 Gennaio 1982 – Farah, 8 Giugno 2013), ufficiale del 3° Reggimento bersaglieri, prese parte alla guerra in Afghanistan.

L’8 Giugno 2013 si trovava a Farah, nella parte occidentale del Paese, quando il veicolo sul quale viaggiava fu colpito da un ordigno esplosivo, probabilmente lanciato da un ragazzino di 11 anni.

Degli 8 soldati a bordo, La Rosa fu il solo a morire, in quanto fece da scudo con il corpo al fine di proteggere i commilitoni dalla deflagrazione dell’ordigno.

Il 6 Febbraio 2014, per le sue gesta gli venne conferita la medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Al raduno, allietato dalle note della Fanfara Angelo Vidoletti, diretta dal capo fanfara Alberto Pidalà, hanno preso la parola, nell’ordine, il presidente della locale Sezione, Lorenzo Poretti; il sindaco di Morazzone, Maurizio Mazzucchelli; il presidente provinciale, Maurizio Fiori; il Ten. Colonnello Claudio Castiglia del Comando Nato e il generale di corpo d’armata, Benito Pochesci.

Tutti gli intervenuti si sono soffermati sui valori di cui era portatore Giuseppe La Rosa e sullo spirito di servizio verso il prossimo vissuto dalla Medaglia d’oro fino a dare la vita. Sacrifico, profondo senso del dovere, rispetto sono termini echeggiati nella piazza del Municipio dopo la sfilata lungo le vie cittadine e la corona posta al cimitero (nell’immagine) in ricordo dei tanti bersaglieri caduti su vari fronti, «per garantire quella libertà e quel benessere di cui oggi godono milioni di italiani», come ha ricordato il generale Pochesci.

Particolarmente toccante la testimonianza di Claudio, fratello del maggiore La Rosa, il quale ha ricordato come, fin da ragazzo, suo fratello avesse mostrato la ferrea volontà di impegnarsi per raggiungere i traguardi prefissati. Un esempio di volontà, il suo, coniugato ad una non comune generosità. Immolarsi per proteggere i suoi soldati è un atto che va oltre l’eroismo: una prova di titanica abnegazione.

Al raduno hanno preso parte rappresentanze di sezioni dell’Anb, conn i rispettivi labari, provenienti da diverse località del Nord Italia.

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